“Non mi candiderò al Parlamento, io sono pieno di carichi pendenti, sono un delinquente”ha dichiarato ieri sera Beppe Grillo in una intervista a “Ballarò”. Il comico genovese ha poi continuato: “Ci sono ancora senatori di 104 anni che stanno tappando le ali a due generazioni”.
Il leader del Movimento 5 Stelle torna così a parlare della grave vicenda che lo colpì profondamente il 7 dicembre 1981, quando, in una serata di inverno, un incidente d’auto da lui provocato costò la la vita a due suoi amici di 45 e 33 anni e al loro figlio di 9. La vicenda si era poi conclusa con la condanna per omicidio colposo a 14 mesi con la condizionale.
Sul suo blog, nel frattempo, il comico genovese è tornato a parlare della lotta all’evasione fiscale: “Giusta, ma il redditometro parte dal presupposto inaccettabile che gli italiani siano un popolo di evasori. Misuriamo allora la ricchezza accumulata da politici e funzionari pubblici con il “politometro” ”.
“In Italia, come sanno anche i cani, molte famiglie vivono di prestiti dei parenti per sopravvivere o attingono ai risparmi. Sono anche loro potenziali evasori? Quello che disturba non è la lotta all‘evasione in sé, ma l’accanimento mediatico, nel voler far passare gli italiani come popolo di evasori, come se la causa del disastro economico, di cui non si vede la fine, non sia attribuibile al debito pubblico, alla corruzione, alla totale incapacità e rapacità nell’amministrare la cosa pubblica” ha dichiarato Grillo.
“Viene introdotta -prosegue il comico genovese– la presunzione di reato affidata a un programma. Befera ha garantito che entrerà in funzione a gennaio 2013 e che noi lo adopereremo con la massima cautela e soltanto per differenze eclatanti tra le spese e i redditi dichiarati. Cioè? Chi decide? Su che base? Con quali regole? Che vuol dire massima cautela? Che significa differenza eclatante? Il risultato è che nessuno, anche se disoccupato, spenderà, o dichiarerà più nulla, per non finire sul banco degli imputati”.
“Vorrei integrare la proposta del redditometro con il “politometro”. Uno strumento che valuti la differenza tra ricchezza posseduta dai politici e dai funzionari pubblici dall’atto della loro nomina nell’arco degli ultimi vent’anni. Non è difficile realizzare, basta un’applicazione che faccia la differenza tra patrimonio attuale (P2), patrimonio iniziale (P1) più il reddito ufficialmente percepito nel periodo (C). Quindi il risultato, che chiameremo Z, sarà dato da Z = P2 – P1 + C. Se Z sarà superiore a 0, escludendo partite straordinarie come eredità o vincite al Superenalotto, la differenza dovrà essere restituita alle casse dello Stato con l’aggravio fiscale del 60%”